Perchè i sacerdoti non possono sposarsi? Questa domanda mi lascia sempre perplesso, specialmente quando viene fatta da chi ha già una famiglia e dovrebbe sapere quali sono gli impegni e gli obblighi che impone. Si dice "Se i preti potessero sposarsi, ce ne sarebbero di più e la finireste con tutti i piagnistei circa la carenza di vocazioni" Ho l'impressione che qualcuno prenda un pò troppo alla lettera il detto che i preti sono dei pastori che devono governare il gregge delle pecorelle del Signore. Siamo seri ! Sposarsi e mettere su famiglia (perchè questo è lo scopo cristiano di tale condizione) prevede che devo innanzitutto adempiere alla mia missione di marito, padre ed educatore dei miei figli. Poi, eventualmente, posso dedicarmi al prossimo che non devo trascurare ma che non può venire PRIMA della mia responsabilità di capofamiglia. Comunque, ammettiamo pure che molti aderiscano perchè affascinati da una vita meno scomoda non più vincolata al celibato. Loro potrebbero anche sforzarsi di mettere l'altruismo al primo posto, ma le rispettive consorti? Lasciamo le cose come stanno e non complichiamole. Piuttosto diamo spazio alle vocazioni non pretendendo che tutti i nostri figli diventino ingegneri o calciatori circondati dal lusso e belle ragazze. Incoraggiamole dove ci sono e, visto che i sacerdoti sono pochini, cominciamo ad aiutarli sgravandoli di tante attività formative che ruotano intorno alle parrocchie e di cui pensiamo che debbano essere gli unici animatori. << Indietro |
Commenti
Stefania
Le Entità Spirituali che noi non vediamo ma che ci assistono con pazienza e perseveranza, sostengono che sono gli uomini, e non di certo Dio, che hanno fatto del sesso un formidabile tabù. Quindi il sesso è affar nostro e come viviamo la nostra vita sessuale è questione solo personale, che dipende dalle scelte del singolo individuo.
Sempre secondo questi Maestri Spirituali, noi siamo liberi di comportarci come vogliamo, purchè nel nostro agire non danneggiamo noi stessi e, soprattutto, gli altri.
Ora che ho sdrammatizzato la gravità della possibile caduta in tentazione di un qualunque essere umano, atteniamoci per un attimo alle imposizioni, più o meno condivisibili, che la Chiesa Cattolica ci impone. Penso che un sacerdote dovrebbe curare quasi esclusivamente la sua vita spirituale e questa sua appagante dedizione, vista che lui l'ha scelta come cammino di vita, dovrebbe far quasi scomparire la necessità dell'espletamento di pratiche sessuali, a meno che non sia tentato da circostanze esterne da cui, però, conscio dei propri limiti umani, dovrebbe intelligentemen te stare a debita distanza.
Forse il vero problema è proprio questo.
La mondanità e la materialità in cui molto spesso si immergono, più o meno volontariamente , sono fonti di tentazioni a cui molti non sanno resistere. Magari se i preti pensassero di meno a frequentare atenei universitari per emergere socialmente e clericalmente e invece sfruttassero le loro energie per aiutare i giovani a crescere spiritualmente, la gioia che proverebbero per un espletamento così puro e saggio della loro missione probabilmente annullerebbe quasi completamente le tentazioni, anche sessuali, che la vità propone loro ogni giorno.
Franco
Il celibato dei sacerdoti è una conseguente necessità dettata dal fatto che uno può essere legato indissolubilmen te alla chiesa e alla famiglia. Deve per forza scegliere una delle due strade. L'importante è che, una volta scelta la propria, questa venga percorsa con coerenza e convinzione.
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